Questo film di Tintin poteva essere
perfetto, se, ad un certo punto non diventasse futile.
All'inizio di “Le avventure di
Tintin: Il segreto dell'unicorno” ci troviamo di fronte ad una
messa in scena da rimanere a bocca aperta.
Dopo , Jurassic Park, Toy Story e
Final Fantasy, questo Tintin rappresenta indubbiamente una pietra miliare
nell'evoluzione della cinematografia in CGI, e una sintesi perfetta
di realismo e animazione.
Nella strada che certamente presto ci
porterà a realizzare film digitali assolutamente indistinguibili da
quelli con gli attori in carne ed ossa, e che aprirà nuovi e
interessanti orizzonti di arte e senso, questo Tintitn è un passo
fondamentale.
Detto questo, dopo poco che siamo
entrati a bocca aperta nel fantastico immaginario di Ergé, la
produzione Spielberg-Jacskon ci fa salire su una giostra senz'anima.
I personaggi vengono convolti in un
rutilare di azione, sempre più vorticoso e sempre più inutile fino
a che gli equilibri narrativi ed emozionali si perdono del tutto e ci
troviamo annoiati spettatori di un luna park dove altri si divertono
mentre noi siamo a terra a chiederci a che punto la magia si è
interrotta.
Probabilmente ci sono degli errori di
sceneggiatura, dopo la prima ora inizia a mancare un qualsiasi senso di
dramma e pericolo reali, oltre che di pathos, elementi fondamentali
per l'immedesimazione e la partecipazione dello spettatore: sta di
fatto che in poco tempo questa storia che sembrava promettere
incredibili emozioni diventa fredda e distante come assistere ad una
partita a Super Mario giocata da altri.
Probabilmente la produzione e il non
aver un target preciso, ha prevalso sull'anima di questo progetto,
come è successo con la seconda trilogia di Star Wars, con l'ultimo
Indiana Jones ecc.
Credo che sia difficile che dei giganti
del cinema, riescano a porsi verso un classico del fumetto o della
letteratura rimanendo nell'ombra senza disturbare i delicati
equlibri di un'opera già fatta e bella così.
Il cinema riesce a esaltare un classico
a fumetti solo quando si inchina e ne rispetta religiosamente tutti gli aspetti. (Sin City, Watchmen, Spiderman
2), mentre quando cerca di sintetizzare il fumetto originale finisce
sempre per tradirlo e perdere il meglio: (tutti gli altri film presi
da fumetti).
Per rifarvi gli occhi guardate “Adele
e l'enigma del faraone” il film di Besson arricchisce la messa in
scena del fumetto di Tardi senza mai tradirne l'essenza e anzi
rendendolo se possibile più divertente e gustoso.
Speriamo che almeno ai bambini, questo Tintin, piaccia.
D.
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