martedì, settembre 13, 2011

Recensione: Borgia

I borgia e the borgias: RecensioneDoppia.


Il 2011 ha visto la messa in onda didue serie tv sulla casata dei Borgia.




'The Borgias' prodotta dalla Showtime(quelli di Dexter e Nurse Jackie) è scritta da Neil Jordan premio oscar per “La moglie del soldato” nel 1993 , Rodrigo Borgia è interpretato da Geremy Irons, e la prima stagione è di nove episodi che sono andati in onda da aprile 2011 sul canale via cavo statunitense. La gemella si intitola 'Borgia', è una produzione Anglo Tedesca, è creata e scritta da Tom Fontana (tre Emmy per la serie Oz), e diretta da Oliver Hirschbiegel. Rodrigo Borgia è interpretato da John Doman ed è trasmessa in anteprima mondiale su Sky Cinema in questi giorni di settembre 2011.




Questa recensione si basa sulla visione dei primi due episodi delle due serie: l'impressione è ottima per entrambe.

The Borgias. Showtime. USA
(To be or not to be)

Il punto di forza di questa serie sta nel dramma. Qui la storia è presa a prestito per la realizzazione di una vicenda umana intensa e avvincente dai vaghi toni shakespeariani che riflettono sulle tensioni e passioni umani forte di una sceneggiatura e interpretazioni degne di nota.
La produzione è certamente più economica della gemella europea, è meno fedele alla storia (confrontate le due serie su wikipedia per vedere il numero delle inesattezze storiche) ma è indubbiamente più intrigante da subito,complice una scrittura intensa e una grandiosa interpretazione di Geremy Irons che interpreta un Rodrigo molto umano e testo tra ambizione e fragilità. Il dramma e l'intrigo la fanno da padrone, cast escenografia sono dignitose e, a tratti perfette, per rendere credibile il tutto e ne risulta una messa in scena forte e avvincente.



(SPOILER)
Da segnalare: il personaggio di Enrichetto il sicario, è fantastico. 

La sigla iniziale è fantastica come in tutte le recenti produzioni Showtime.




I borgia. UK-GER (La storia siamo noi.)

La produzione è maestosa, qui adifferenza della produzione americana si mette veramente in scena la storia.
C'è un dispiegamento imponente perraccontare l'epopea di una famiglia inserita in un preciso contesto politico internazionale. Lo spaccato è fedelissimo e molto istruttivo.
L'inizio è fortemente penalizzato dalla necessità di introdurre il contesto storico politico, gli equilibri e spiegare chi è chi, per cui ogni battuta è strumentale ed estremamente didascalica. Questa giostra rinascimentale parte lentamente, quasi come una docu fiction alla History Channel, veramente a tratti troppo didascalica, poi da metà della seconda puntata quando lo spettatore ha assimilato i veri ruoli, equlibrii, e personaggi, allora la scrittura si alleggerisce concentrandosi decisamente sulla narrazione e a quel punto decolla prendendo un ritmo serrato e avvincente.



C'è una voglia un po' eccessiva di raccontare le dissolutezze dell'epoca: alcuni nudi e scene erotiche sono buttati là non avvolti di narrazione ma scoperti e sciattati.
La versione doppiata in italiano è terribile, le voci sono scadenti e trascurate.
Purtroppo parte del cast è italiano e le voci sono le loro.
La scenografia e i costumi sono fantastici e creano veramente l'illusione di una finestra nel tempo, la fotografia lavora quasi sempre in luce chiara fortissima simulando la luce solare naturale con una resa molto realistica ma anche creando un po' l'effetto 'Ispettore Derrik'.
Titoli e sigla sono mediocri.

Conclusioni.

Da vedere assolutamente entrambe.
A noi italiani insegna bene molto del nostro animo e ci mostra i reali meccanismi del potere e della politica che sono rimasti praticamente Identici.
In questo senso queste due serie sono un perfetto punto d'incontro tra l'esigenza neo realistica americana che, punta a raccontare con maggiore verità la tensione etica e narrativa all'interno dei personaggi, e non più sul piano della banale azione eroica, e la tendenza europea a cercare un'afflato epico più al servizio della narrazione e della messa in scena che del tiepido prodotto televisivo per famiglie. Per approfondimenti vedi l'articolo Carta Canta ! su Carmilla.

:).





10 commenti:

Ivonne ha detto...

Parlando della produzione europea devo dire che concordo su i costumi e la scenografia, ma dopo averne visti otto episodi devo dire che la verosimiglianza storica se ne è abbondantemente andata a quel paese.

Daniele Marotta ha detto...

Ciao ;)

Non credo che la totale fedeltà storica fosse nell'intento degli autori di questa produzione, e probabilmente con l'evoluzione della vicenda le cose sono degenerate.
Nella versione di Tom Fontana comunque viene messa in scena una vicenda corale, politica e storica nel suo insieme mentre in quella della ShowTime ci si concentra sul dramma e sulla vicenda personale di pochi personaggi. Ogni cosa serve al dramma e a ridurre la scena sui protagonisti.
La visione di Tom Fontana è comunque sempre panoramica.

Tu Ivonne, quali, incongruenze storiche hai notato in "Borgia"?

Anonimo ha detto...

Avendo seguito entrambe le serie ed essendo un appassionato di storia rinascimentale (ignorantISSIMO, beninteso, ma appassionato), devo dire che, per quel poco che ne so, l'impressione che ho avuto dai Borgia Showtime è stata quella di un ottimo fantasy con un paio di cenni storici buttati qua e là, mentre i Borgia europei mi sembrano un'ottima serie storica con qualche concessione alla sceneggiatura e al romanzato. Promuovo a pieni voti la serie di Sky e boccio con simpatia quella d'oltreoceano!
Ed

Daniele Marotta ha detto...

Esatto Ed, io le promuovo entrambe perché i personaggi, il ritmo e il dramma di quella americana sono appassionanti (se pur Fantasy ;)

D.

Ivonne ha detto...

Dani, dove vuoi che comincio?
Allora: a quanto pare hanno deciso di tagliare completamente il secondo marito di Lucrezia, facendola apparire interessata ad Alfonso d'Este che invece conoscerà solo molto dopo e all'incirca un sei mesi dopo averlo sposato per procura.
Se non altro entrambi i mal capitati si chiamavano Alfonso!
Cesare non viene dato in ostaggio ai Colonna bensì a Carlo VIII e da lui riesce a fuggire dopo pochi giorni di marcia verso Napoli. Ovviamente agli autori andrebbe fatta tutta una conferenza sulla gestione degli ostaggi nel Cinquecento, sa va sans dire.
Adriana MIla lungi dall'essere esiliata sarà la responsabile delle dame di Lucrezia quando andrà sposa a Ferrara. Tra le due donne esisteva un legame affettuoso. E affettuoso era anche il legame con Giulia. Bisogna rendersi conto che le due ragazze avevano un paio di anni di differenza.
Monocolus non viene fatto uccidere da Juan, ma muore anni dopo per un solaio che gli crolla in testa. la relazione di Giulia con il papa era già finita al tempo. Ah, altra cosa: pare che Cesare fosse il maggiore e non Juan, ma su questo le fonti si dissociano.
Queste sono le prime che mi vengono a mente, ma ce ne sono parecchie altre...

Daniele Marotta ha detto...

@Ivonne
Credo che ogni messa in scena sia sempre frutto di una mediazione tra la credibilità e l'efficacia narrativa. Sono convinto, sempre di più,che le opere che cercano un forte realismo storico o biografico siano quelle che maggiormente tradiscano la realtà in favore di un arbitrio storiografico al quale preferisco sempre quello artistico.
Indubbiamente in "Borgia" gli sceneggiatori hanno sacrificato tutti i dettagli storici che non servivano alla messa in scena, mantenendone, comunque, moltissimi altri.
Comunque ti sconsiglio di vedere mai la versione americana ameno che non decidi di armarti di uno spirito di puro, purissimo, intrattenimento para-storico.

D.

Ivonne ha detto...

Dani, qui non si tratta di particolari. Potrebbero esserlo alcune scelte tipo caratterizzare Adriana Mila o Monocolus. Quello può anche essere perdonato se serve ai fini della narrazione.
Il problema sono le scelte fatte su Cesare e su Lucrezia.
Li hanno snaturati come personaggi.
Lucrezia sembra un'adolescente isterica, cosa che può essere valida per una sedicenne dei nostri giorni, ma che di certo non lo era per una quindicenne dell'epoca.
Lucrezia a quindici anni era una contessa e credimi si comportava come tale. E successivamente è stata duchessa di Ferrara in uno dei momenti più fulgidi del Rinascimento.
Quanto a Cesare passa da essere un freudiano tormentato a un despota crudele che diventerà tale a seguito di uno stupro sodomitico di cui mai nessuno ha sentito parlare prima. Nessuno potrà mai negare che il Valentino fosse un grande stratega e soprattutto un grande amministratore. Ci vogliamo forse dimenticare a chi si era ispirato Machiavelli per il Principe?
Il periodo era già sufficientemente drammatico senza ricorrere a questi mezzucci da dramma di quart'ordine.
Semmai è questo che mi ha infastidito: nella storia dei Borgia c'è tutto il materiale che vuoi se ti interessa il dramma di quart'ordine. Perché inventare?

Daniele Marotta ha detto...

Si si su questo sono d'accordo.

Indubbiamente ridurre Lucrezia e Cesare Borgia a semplici figli del papa è certamente fargli un torto e rinunciare a importanti parti del racconto.

D.

Carmelo Quartarone ha detto...

Per chi vuole conoscere meglio il serial Tv di Tom Fontana, vi invito sul mio blog Quart Movie
Molti video e foto, soprattutto le foto inedite dei protagonisti della seconda stagione, in particolare l'italianissima Valentina D'Agostino.

Daniele Marotta ha detto...

Complimenti Carmelo, grazie per la segnalazione.

D.